La Bella e la Bestia: recensione e 5 dettagli per amanti del cartone

La Bella e la Bestia: il film del 2017 con Emma Watson in uscita in Italia conquisterà il pubblico come il cartone; ecco la recensione e il trailer.

La Bella e la Bestia, dopo la pellicola del 2014, nel 2017 è di nuovo un film: abbiamo visto per voi la versione live action Disney del cartone del 1991 con Emma Watson e Dan Stevens in uscita il 16 marzo qui in Italia. Se avete già guardato il trailer mille volte e siete curiosi di scoprire la recensione e i dettagli a cui dovete assolutamente prestare attenzione, non fate complimenti e, per dirla con Lumiere, Be our guest

La Bella e la Bestia, il film: la recensione

Quando nel buio della sala il prologo de La Bella e la Bestia si farà strada tra gli sguardi attenti degli spettatori in sala, ne siamo certi, qualcuno tratterrà il fiato, qualcuno che ha danzato già nell’ormai iconico abito giallo, che ha stretto in mano un libro per fuggire il più lontano possibile, che almeno una volta nella vita ha canticchiato “stia con noi…”, qualcuno spaventato dall’idea di rimanere deluso.

Portare di nuovo sul grande schermo La Bella e Bestia, cartone animato del ’91 vincitore di due Oscar, non era affatto facile, ma, la Disney sa come trattare i propri ospiti, non per niente ha iniziato da titoli meno iconici, come Cenerentola e Il libro della giungla, prima di scendere la scala del salone delle feste più ammirato di sempre. Il lungometraggio di Bill Condon non solo incanta da subito ma, fotogramma dopo fotogramma, è in grado di convincere anche lo spettatore più cauto che la magia più grande non è un castello incantato, ma la potenza di una favola nota che può trasformarsi in un film tutto da scoprire.

Prima che cada l’ultimo petalo di pellicola ogni spettatore sarà abbagliato dal racconto di una storia in grado di sorprendere come il solo ad Est e forse anche di più grazie ad una fotografia incantevole, interpretazioni perfette, dialoghi dal ritmo serrato e scene di canto e ballo che vanno oltre al classico meccanismo del Musical con cui il regista aveva già familiarizzato in Dreamgirls.

Così, quando Gaston sale sul tavolo della locanda per essere celebrato come campione di gare di sputi e macho per eccellenza, quando va in scena la cena con spettacolo a base di suppellettili e ritmi da Broadway  di fronte allo sguardo di una stupita Emma Watson in cui lo spettatore si rispecchia alla perfezione, quello che emerge è che tre è davvero il numero perfetto perché al terzo tentativo  la casa di Topolino ce l’ha fatta: ha creato un genere a parte dando nuova linfa vitale alle storie che l’hanno resa famosa. Così, mentre Vaiana ed Elsa puntano dritte al futuro, il passato non è più destinato a rimanere sullo scafale dei Blu-Ray perché può tornare al cinema e può farlo con un suo linguaggio specifico fatto di sceneggiature che sanno quali libertà prendersi nei confronti dell’originale, in primis scavando nel passato dei personaggi, di un immaginario visivo del tutto nuovo a servizio di un rinnovato messaggio, di una morale della favola più coinvolgente, più emozionante e più attuale.

Paradossale allora che questo La Bella e la Bestia con la sua Belle femminista più che mai non sia solo un modo per tradire, nel senso di tramandare, un messaggio forte da fare arrivare alle bambine di tutto il mondo, ma sia anche un piccolo tradimento nei confronti di un’altra fanciulla disneyana che aveva come obiettivo principale quello di farcela camminando con le sue gambe: la Sirenetta.

Il trionfo di questa Belle letterata e agguerrita come primo personaggio di rottura tra le Principesse Disney di questi giorni, infatti, sta sovrascrivendo la memoria collettiva a discapito della piccola Ariel che già nel 1990 era stata perfettamente in grado di rifiutare il suo status di principessa per inseguire i suoi sogni (d’amore). Un piccolo errore che è il simbolo perfetto del capolavoro di immagine che La Bella della Watson e la Bestia di Dan Stevens sono riusciti a realizzare ballando in un castello incantato e raccontando a tutti gli spettatori una Storia vera più che mai come se la vedessero per la prima volta.

La Bella e la Bestia: un cast da favola

Il merito, però, ovviamente non va solo alla grazia di Emma Watson, che svolge egregiamente i suoi compiti dai tempi di Hermione, né agli occhi meravigliosi di Dan Stevens, a cui la tuta e i trampoli non impediscono di comunicare l’intento e le emozioni dietro a ogni gesto, ma a un intero cast di talenti e volti noti che ha contribuito a fare di questo live action un prodotto cinematograficamente ben riuscito. Senza nulla togliere alle performance di Ewan McGregor (Lumière), Stanley Tucci (Maestro Cadenza), Ian McKellen (Tockins) ed Emma Thompson (Mrs Brik), e al Maurice più paterno e meno caricaturale di Kevin Kline, una menzione speciale non può che andare al duo composto da Luke Evans e Josh Gad nei panni, rispettivamente, di Gaston e Le Tont, un’accoppiata vincente a cui la sceneggiatura riserva le battute migliori e il loro talento la capacità di creare una sintonia che ricorda le strane coppie della Hollywood dei tempi d’oro.

La Bella e la Bestia: la colonna sonora del 2017

È proprio questo gruppo a trascinare lo spettatore all’interno di una pellicola che non può essere definita semplicemente un musical perché è di più: è una favola che prende vita. Certo, è una favola in cui si canta e si balla, ma i momenti in cui la colonna sonora diventa protagonista hanno qualcosa in più legato alla possibilità di trasformare un sogno in realtà. Per la gioia dei grandi che si ricordano di essere stati bambini (e lo sono sati dopo il 1991) e dei bambini del 2017, la colonna sonora de La Bella e la Bestia di Condon porta con sé tutte le canzoni storiche e, non a caso, è stata composta da Alan Menken che si era già occupato del lungometraggio animato.

Anche su questo fronte, però, ci sono delle novità: due brani tutti nuovi, How Does a Moment Last Forever (interpretata da Kevin Kline nel film e incisa da Céline Dion nella colonna sonora) ed Evermore (eseguita da Dan Stevens nel film e incisa da Josh Groban nella colonna sonora), entrambi perfettamente in sintonia con i grandi classici, e le voci di Ariana Grande e John Legend a cui è stata affidata la nuova versione di Beauty and the Beast (che nel 91 era stata cantata da Céline Dion).

La Bella e la Bestia: dettagli e differenze con il cartone che vi faranno perdere la testa

Si tratta di piccole differenze dall’originale che rendono il Live Action una trasposizione riuscita nel suo essere capace di omaggiare l’originale tenendo conto sia dei tempi che cambiano, che della peculiarità del mezzo narrativo scelto. Oltre a queste, però, ci sono altre differenze da cartone e altri dettagli su cui vale la pena di soffermarsi:

  • I Costumi. La Jacqueline Durran del Pan di Joe Wright ci regala una Belle molto simile a quella che conosciamo soprattutto nello spirito e nei colori. L’azzurro, il giallo e il rosa (indossato una sola volta) rimangono le tinte delle mise  delle scene più importanti, ma i dettagli ci comunicano che è stato fatto d più. Se da una parte, infatti, ricami e dettagli richiamano alla moda dell’epoca suggerendo che la favola sta diventando realtà, dall’altra il suo vestito da ballo è senza corsetto per poter permettere a colei che lo indossa di volteggiare come una principessa prima e di cavalcare come un fantino appena pochi minuti dopo. Un’unica pecca: nella scena della biblioteca non c’è alcun abito verde.
  • La Bestia è un fine umorista (e un colto lettore). Come può Belle innamorarsi della Bestia? La risposta classica che parla di un animo gentile nascosto sotto un carattere rude nel ventunesimo secolo non basta più e così la Bestia di Dan Stevens non solo ha letto più di Belle, ma è in grado di punzecchiarla e divertirla a tutto vantaggio del ritmo della pellicola (e della storia d’amore che diventa più credibile).
  • Le Tont: è il primo personaggio gay. Ormai lo abbiamo letto ovunque: la strana amicizia tra Gaston e Le Tont in questa versione diventa qualcosa di più con buona pace del cinema dell’Alabama, l’Henagar Drive-In Theatre, che ha tolto il film dalla programmazione e della Russia che lo ha vietato ai minori di 16 anni. Ciò che a noi interessa sottolineare è il modo in cui questa piccola modifica sia resa da piccoli accorgimenti legati al sentire prima che all’agire dei personaggi, grazie a battute ad hoc inserite al momento giusto.
  • La Bella e la Bestia hanno un passato (di cui, ovviamente!) non vi anticipiamo nulla. Ci basta dire che nel dare una storia a Belle e al misterioso principe la Dinsey mette a punto un meccanismo che aveva già sperimentato in Cenerentola e ne Il libro della giungla, riuscendo a creare (finalmente!) una letteratura tutta nuova.
  • Le parole delle canzoni non sono esattamente le stesse. Le scene cantate sono emozionanti e trascinanti ma è bene arrivare preparati: non sempre sarà possibile vantare con i propri personaggi del cuore. L’adattamento in italiano delle canzoni differisce almeno in parte da quello del cartone animato per rispettare il lip-sync in fase di doppiaggio. Il risultato in principio è spiazzante ma poi basta farsi trasportare dalla magia.

La Bella e la Bestia: uscita e trailer

La Bella e la Bestia esce nei cinema in Italia giovedì 16 marzo 2017 ed è già possibile prenotare i biglietti sul sito Disney.it, selezionando città, cinema, giorno e ora in cui volete assistere allo spettacolo. Di seguito il trailer del film.

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