È morta Cesira Pardini: salvò le sorelle dall'eccidio nazifascista di Stazzema

La donna, 96 anni, è stata insignita della medaglia d'oro al valore civile per aver protetto le due bambine dalla strage del 12 agosto 1944, nella quale hanno perso la vita la madre e altre due sorelle.

Cesira Pardini è morta all’età di 96 anni. Stiamo parlando di una donna sopravvissuta all’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema (in provincia di Lucca), che è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile per aver messo in salvo due delle sue sorelle, Adele e Lilia, e un altro bambino.

Una strage, quella avvenuta in Toscana il 12 agosto 1944, che è costata la vita a ben 560 persone, tra cui anche la madre e altre due sorelle della donna. La più piccola, Anna, era nata da appena una ventina di giorni. A dare la notizia della scomparsa di Cesira Pardini è il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, che ha espresso il proprio cordoglio tramite un post su Facebook:

“Ho appreso la notizia della scomparsa di un altra superstite dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, la Medaglia d’oro al valore civile Cesira Pardini, un caloroso abbraccio ai suoi familiari, e un enorme Grazie a Cesira per essere stata una ambasciatrice di Pace e di Memoria”.

Alla donna è stato dedicato anche un lungo post sulla pagina del Comune di Stazzema, in cui vien raccontata la sua storia:

“Cesira all’epoca della strage aveva 18 anni. La sua fu una delle testimonianze chiave nel processo al Tribunale militare di La Spezia che portò alle condanne dei criminali nazisti. […] Nel 2012 le venne conferita la medaglia d’oro con la seguente motivazione: Nel corso di un rastrellamento e del successivo feroce eccidio perpetrato dalle truppe tedesche, insieme alla madre, alle sorelle ed altri vicini, veniva catturata e messa al muro ma, sebbene ferita dai colpi di mitragliatrice, riusciva a spingere le sorelle al riparo in una stalla retrostante. Successivamente, dopo aver tolto dalle braccia della madre uccisa anche la sorella neonata, le conduceva tutte in un luogo più sicuro, nei pressi del quale, pur nuovamente ferita dai militari in ritirata, individuava sotto un cumulo di cadaveri un bambino in tenera età ancora in vita, e lo traeva in salvo. Luminosa testimonianza di coraggio, ferma determinazione ed elevato spirito di solidarietà umana”.
Cesira Pardini, infatti, è stata una figura fondamentale nel corso del processo che ha portato alla condanna dei nazifascisti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A rendere omaggio alla donna anche Deborah Bergamini, sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento:
“Vorrei esprimere il mio cordoglio per la scomparsa di Cesira Pardini. Un altro pezzo di storia e di memoria che ci lascia, non senza aver dedicato la sua vita a preservare il ricordo delle 560 persone trucidate. A lei e a tutti coloro che si impegnano a ricordare le atrocità commesse nel nostro Paese va il mio ringraziamento per averci sollecitato a non sottovalutare mai ogni forma di intolleranza, odio e prevaricazione”.
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