Festival di Venezia 2020: edizione confermata, misure di sicurezza allo studio

Roberto Cicutto, nuovo presidente della Biennale, ha fatto sapere di essere aperto a una collaborazione con Cannes, per quanto il dialogo al momento sia fermo.

Ottime notizie per tutti i cinefili e gli amanti del gossip legato al cinema: a differenza di Cannes, il cui destino al momento rimane alquanto nebuloso, il Festival di Venezia 2020 (può correttamente noto come Mostra internazionale d’arte cinematografica) si terrà. Le date sono già state confermate, e coinvolgono il periodo dal 2 al 12 settembre.

Finalmente una sicurezza per gli addetti ai lavori, anche per quanto riguarda le tempistiche. Tuttavia permangono dubbi e incertezze sulle modalità di svolgimento, in quanto il contagio da Coronavirus con ogni probabilità non subirà una battuta d’arresto tale da poter assicurare proiezioni e presenze come una volta.

A spiegare la situazione è Roberto Cicutto, nuovo presidente della Biennale eletto a febbraio, che ha spiegato quanto sia importante dare un segnale forte, sempre nel rispetto delle norme che il governo dovrà stabilire per la fase 2: “Ci sarà il pubblico che le regole consentiranno, più sale con lo stesso film e meno gente dentro.” Anche Venezia come Cannes, dunque, rifiuta l’ipotesi di un festival esclusivamente on line.

Come già noto è stata nominata Cate Blanchett quale presidente di regia  del concorso ufficiale, ma non è dato conoscere l’afflusso di attori e registi sul red carpet veneziano. Non tutte le produzioni e i diretti interessati, infatti, potrebbero sentirsela di affrontare il viaggio, come ha ricordato il direttore artistico Alberto Barbera: “È evidente che molti film, soprattutto stranieri, non verranno accompagnati dai talent che non se la sentiranno o saranno impossibilitati a venire. Il vantaggio di essere presenti al Lido ci sarà comunque“.

Probabile dunque una maggiore presenza di film italiani, in quella che si preannuncia come un’edizione “per forza sperimentale. Ci sarà sicuramente l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale. Si dovrà poi per forza di cose ridurre il numero di accesso in sala degli spettatori e probabilmente anche il numero stesso degli accreditati“.

Rimane aperto il discorso di una collaborazione con Thierry Frémaux  e Cannes, quest’anno in netto svantaggio a causa del calendario, che difficilmente potrà essere modificato. Nonostante le parole del francese, però, non sembra ci siano stati davvero contatti rilevanti, ha rivelato Cicutto: “Tutto è possibile e tutto può essere studiato, ma è sconcertante che Frémaux dica che continua a studiare e non dica cosa vuol fare. Noi andiamo avanti col programma, se Cannes ci sta pensando non c’è dialogo. Nessuna ipotesi a oggi“.

 

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