Gianni Versace: 23 anni fa la tragica morte

La vita, le innovazioni, le creazioni dello stilista che ha cambiato il Made in Italy

Il 15 luglio del 1997, ovvero 23 anni fa, il mondo della moda conosce uno dei suoi giorni più tristi e scioccanti: lo stilista Gianni Versace viene assassinato a Miami sui gradini della sua villa. Genio sensibile e ribelle, la figura di Gianni Versace nel mondo della moda è insostituibile. La sua visione della femminilità e la scelta dei simboli per la sua Maison sono i tratti inconfondibili che hanno resistito alla forza del tempo.

Un genio partito dalla Calabria con una passione che accendeva la sua creatività fin da bambino: la moda. Fondò in pochi anni uno dei brand più importanti di sempre che è sopravvissuto alla tragica morte grazie alla sorella Donatella Versace.

Il sogno di Gianni si interruppe di colpo, in un caldo pomeriggio d’estate, quando Andrew Phillip Cunanan uccise lo stilista italiano con due colpi di pistola sparati alla nuca. Un giallo che sconvolse il mondo e che, ancora oggi, è forte e vivo nella memoria.

Linea di moda per lei e per lui, profumi, accessori, sfilate con le top model più importanti, le sue creazioni nascevano dalla fusione dello stile con l’arte, altra sua grande passione. L’inserimento nei suoi modelli di elementi metallici divenne un must e la sua azienda, a oggi, vanta un fatturato annuo di quasi 700 milioni di euro.

Gianni e Donatella Versace (foto Getty Images)

Gianni Versace: 23 anni dalla tragica morte dello stilista

23 anni fa Gianni Versace perse la vita sulle scale della sua villa di Miami. A ucciderlo il giovane Andrew Cunanan, 23 anni, istrionico gigolò che nei 90 giorni precedenti aveva ucciso già quattro volte. A eccezione di un custode di un cimitero, ucciso per esigenze “pratiche” del serial killer, quello di Gianni Versace è l’unico omicidio non legato alla vita sentimentale di Andrew.

Infatti, le prime tre vittime (Jeffrey Trail, David Madison e Lee Miglin) avevano avuto relazioni sentimentali con lui. In particolare David, il fidanzato storico, fu definito da Andrew il suo amore più grande. Questo non gli impedì di commettere degli omicidi efferati e di accanirsi su di loro con grande violenza.

Quale fu il movente dell’omicidio di Gianni Versace? Questo resta uno dei più grandi misteri legati all’assassinio che sconvolse il mondo della moda e non solo. Uomo mite, creativo e gentile, lo stilista verrà ricordato sempre per le sue geniali creazioni ma anche per la tragica e inspiegabile uccisione.

La tragedia è diventata anche ispirazione di una serie tv diretta da Ryan Murphy.

Gianni Versace e Naomi Campbell (foto Getty Images)

La vita, la biografia e lo stile di Gianni Versace

Giovanni Maria Versace nacque a Reggio Calabria il 2 dicembre 1946. Fratello di Santo e Donatella, che collaboreranno con lui, dimostrò fin da subito la sua passione per la moda aiutando la mamma, sarta di professione, nel suo atelier. Si potrebbe dire figlio d’arte: proprio dove era situato il negozio della madre, anni dopo Gianni creò la prima boutique Versace.

Non terminò gli studi, e solo a 25 anni, nel 1972 si trasferì a Milano per inseguire il suo sogno. Qui lavorò disegnando per Genny, Complice e Callaghan. Nel 1978 presentò la prima collezione femminile a suo nome. Nel 1982 vinse l’Occhio d’Oro come Miglior stilista dell’anno. Gianni Versaci riusciva a portare la moda di strada sulle passerelle fondendo l’eleganza dei tessuti con accessori metallici, appartenenti allo street style.

La donna acquisiva modernità e femminilità. Una figura audace, senza mai essere volgare. Dopo aver collaborato con successo alla creazioni di molti costumi teatrali, fu allestita una mostra di artisti internazionali legati allo stile di Versace e lo stilista fu chiamato al Victoria and Albert Museum di Londra per intervenire a una conferenza sulle sue creazioni.

La sua popolarità era all’apice e il suo Made in Italy esportato in tutto il mondo. Così nel 1986 l’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, lo nominò Commendatore della Repubblica Italiana.

Lo stilista, molto impegnato nel sociale, collaborava alla lotta contro l’AIDS e nel, 1995, lanciò la sua linea per i giovani, Versus. Richard Avedon, Bruce Weber, Herb Ritts, Doug Ordway e Steven Meisel sono solo alcuni dei fotografi che hanno immortalato le sue collezioni per importanti campagne pubblicitarie. Amatissimo dalle sue modelle, ha fatto sfilare in passerella Linda Evangelista, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Carla Bruni e Karen Mulder.

Gianni Versace è stato legato al modello italiano Antonio D’Amico dal 1982 fino alla sua morte.

Gianni Versace durante una sfilata nel 1991 (foto Getty Images)

L’assassinio di Gianni Versace

Il 15 luglio 1997 Gianni Versace fu assassinato con due colpi di pistola sulla scalinata della sua villa di Miami. A ucciderlo Andrew Cunanan, un gigolò tossicodipendente, che, si scoprì solo in un secondo momento, aveva ucciso già quattro persone nei mesi precedenti. Ufficialmente i due non si conoscevano ma pare si fossero incontrati per caso una sera all’opera.

Bugiardo patologico, Andrew si rapportava con ogni persona in modo differente spesso inventando un passato, un mestiere, un nome (era conosciuto anche come David Morales) e millantando ricchezze non sue. Il perché il ragazzo abbia scelto di uccidere proprio Gianni Versace resterà sempre un mistero. Forse Versace rappresentava per lui tutto ciò che non era riuscito a diventare, si parlò quindi di omicidio sociale.

L’omicidio dello stilista resta un giallo vista l’assenza di un movente nonostante la premeditazione. Cunanan aveva guidato 20 ore per essere quella mattina davanti casa di Gianni Versace e per ucciderlo con una pistola.

La folle corsa per stanarlo e arrestarlo si concluse con la sua morte. Dopo essere diventato uno dei ricercati più pericolosi d’America, il 23 luglio otto giorni dopo l’omicidio Versace, si sparò in bocca con un colpo sull’house boat nella quale si era rifugiato. Anche sulla sua morte e presunto suicidio restano molti dubbi.

La scena del delitto (foto Getty Images)

Gianni Versace: il funerale e il testamento

I funerali di Gianni Versace si tennero nel Duomo di Milano il 22 luglio, quando il suo assassino era ancora in fuga. Alla cerimonia presero parte la famiglia Versace, l’intero mondo della moda, compresa l’inconsolabile Naomi Campbell, e alcuni volti noti e amici dello stilista come la Principessa DianaElton JohnSting. Le ceneri dello stilista furono inizialmente deposte nella tomba di famiglia, nella villa sul Lago di Como, e in seguito venne spostate nel cimitero di Moltrasio dopo la vendita della villa.

Il testamento di Gianni Versace fu pubblicato in esclusiva mondiale dal giornalista e scrittore Giancarlo Padula. L’erede del sua fortuna era la nipote Allegra, all’epoca 11 anni, figlia maggiore di Donatella Versace. A lei lo zio lasciò 50% dell’ intero gruppo, cioè la quota nella holding capofila controllata da Gianni Versace. A Daniel, figlio minore della stilista, andò invece la collezione di opere d’arte dello zio, di immenso valore economico e artistico.

Al compagno storico Antonio D’Amico fu destinato  un vitalizio di 50 milioni di lire al mese ed il diritto di vivere nelle case di Gianni in Italia e negli USA.

Sting con sua moglie, Lady Diana, Anna Wintour e Karl Lagerfeld al funerale di Gianni Versace (foto Getty Images)

L’eredità di Gianni Versace nella moda

A portare avanti l’azienda e il marchio Versace sono stati la sorella Donatella, per il lato creativo, e il fratello Santo, per quello economico. L’eclettica stilista ha reso il brand ancora più popolare: con lei Versace divenne sinonimo universale della moda del nuovo millennio.

Con la morte di Versace l’Italia e il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività” scrisse il grande Franco Zeffirelli. Ma Donatella Versace è riuscita a onorare la sua memoria mantenendo immutato il gusto fastoso, ricco, barocco e la predilezione per i dettagli e le stampe.

Le sfilate Versace sono sempre state puro spettacolo tra top model, musica e scenografie incredibili. Il pregio della casa di moda, di Gianni prima e Donatella dopo, è stato sempre quello di catturare perfettamente lo spirito dei tempi, tra innovazione e classicismo, ispirandosi ad arte, spettacolo e quotidianità.

Nel 2018 l’azienda è stata ceduta al gruppo Michael Kors Limited e nel 2019 la Gianni Versace S.r.l. è entrata a far parte del gruppo Capri Holdings Limited, un nuovo gruppo del lusso assieme a Michael Kors e Jimmy Choo.

Kate Moss, Donatella Versace e Naomi Campbell (foto Getty Images)

Gianni Versace: tributi e ricordi

Nel corso di questi 23 anni sono stati numerosi i tributi per Gianni Versace. Il più importante è senza dubbio quello realizzato da Donatella nel 2017.

Ho passato 20 anni a emanciparmi da Gianni, è arrivato il momento di chiudere il cerchio: questo è per te!“. Con queste parole la stilista ha dato il via ad una sfilata, in occasione della settimana della moda Primavera/Estare 2018 a Milano, per tributare il fratello a 20 anni dalla morte.

A chiudere la passerella le le magnifiche cinque, le modelle con le quali Versace lavorò di più in assoluto: Carla BruniClaudia SchifferNaomi CampbellCindy Crawford ed Helena Christensen. Un omaggio a Gianni e alla moda anni ’80 e ’90, quella che ha fatto storia.

Nel 2018 la mostra Gianni Versace Retrospective, a Berlino, nel Kronprinzenpalais, ha raccontato la storia dello stilista, sin dalla prima sfilata che si tenne proprio in Germania, a Lippstadt, nel febbraio 1978.

Nel 1999 la scrittrice Maureen Orth ha pubblicato il romanzo Vulgar Favors, pubblicato in Italia con il titolo Il caso Versace, nel quale esplorava i dubbi, i misteri, le contraddizioni dell’omicidio dello stilista. Da esso è tratto la stagione The assassination of Gianni Versace, della serie antologica American Crime Story della Fox. Il libro e poi lo show televisivo raccontano la storia di Andrew Cunanan. La serie, diretta da Ryan Murphy, è stata molto criticata dalla famiglia Versace e dal compagno di Gianni perché, a loro dire, ricca di inesattezze. Nel cast Édgar Ramírez (Gianni Versace), Darren Criss (Andrew Cunanan), Ricky Martin (Antonio D’Amico) e Penélope Cruz (Donatella Versace).

Donatella Versace in passerella con Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Helena Christensen (foto Getty Images)
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