Oscar 2020: il discorso di Joaquin Phoenix con la dedica al fratello River

L'attore si è reso protagonista di un momento molto emozionante durante la cerimonia di premiazione degli Oscar, ricordando ai colleghi le cause per cui battersi

Vincitore annunciato come miglior attore dell’anno, alla cerimonia degli Oscar 2020 Joaquin Phoenix non ha affatto deluso le aspettative di chi si attendeva un discorso di ringraziamento sentito, emozionante e lontano dai canoni cui ci hanno abituato le star di Hollywood.

Attivista riconosciuto, strenuo difensore delle minoranze e dell’ambiente, il protagonista di Joker (film che su 11 nomination ha portato a casa solo il suo premio e quello alla colonna sonora, attribuita al compositore Hildur Guonadottir) ha voluto mantenere fede alla sua fama di personaggio eccentrico, iniziando con una sorta di captatio benevolentiae per arrivare poi a parlare di argomenti più seri, che evidentemente gli stanno molto più a cuore.

Sono più di gratitudine in questo momento. Non mi sento migliore dei miei colleghi candidati o di nessuno in questa stanza, perché condividiamo lo stesso amore, cioè amore per il cinema. E questa forma di espressione mi ha dato cose straordinarie, non saprei come fare senza.” Phoenix ha poi proseguito: “Ma credo che il dono più grande che abbia dato a me e a molte persone in quest’industria sia l’opportunità di usare la mia voce per chi non ha voce.”

L’attore premio Oscar è quindi passato a elencare le cause per cui battersi, spiegando come queste siano in fondo la stessa lotta con differenti specifiche: “Per me c’è un punto comune. Sia che parliamo di disuguaglianza di genere o razzismo o diritti dei gay o degli indigeni o dei diritti degli animali, stiamo parlando della lotta contro l’ingiustizia, contro l’opinione per cui una nazione, una razza, un sesso, una specie abbia il diritto di dominare, usare e controllare le altre con impunità.”

Di sicuro effetto tutta la parte del discorso in cui ha voluto citare le ingiustizie dell’uomo nei confronti della natura: “Molti di noi sono colpevoli di avere una visione del mondo egocentrica, crediamo di essere il centro dell’universo. […] Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e rubare il suo bambino, nonostante le sue grida di angoscia siano chiare. Prendiamo il suo latte, che dovrebbe nutrire il vitello e lo mettiamo nel nostro caffè e sui cereali”.

Phoenix ha poi voluto fare un mea culpa, definendosi una persona egoista, a volte crudele, scostante e poco professionale sul set, ringraziando al contempo chi gli ha dato una seconda possibilità. Lodando la solidarietà tra gli esseri umani e il mutuo supporto nei momenti difficili, dopo una lunga pausa di grande commozione ha infine voluto ricordare il fratello River con un verso scritto quando questi aveva 17 anni: “Corri in soccorso con amore e la pace seguirà di conseguenza“.

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