Roman Polanski: la protesta delle femministe per il trionfo ai César 2020

La vittoria del regista ha scatenateo molte polemiche, fuori dalla Salle Peyel.

Il trionfo di del regista polacco Roman Polanski è stato contestato dalle femministe durante la cerimonia di premiazione dei César 2020. Il regista ha vinto il premio come Miglior Regia per il suo ultimo film L’ufficiale e la spia. Polanski in passato è stato accusato di violenza da diverse donne. La scelta di premiarlo come miglior regista ha scatenato diverse polemiche. Molte associazioni ed esponenti del movimento Me Too si sono presentati fuori dal luogo dell’evento per protestare. Il regista e il cast del suo ultimo film erano assenti alla cerimonia, in segno di protesta per le accuse mosse contro Polanski.

Il regista franco-polacco è al centro di questa contestazione da diversi anni. Le prime accuse risalgono al 1977, per corruzione di minore. Negli ultimi anni, anche altre donne hanno accusato i regista. I muri della Salle Peyel, luogo dell’evento, erano pieni di scritte, in primis “Violanski“, proprio per mettere in mostra l’impunità del regista. L’accademia francese, negli ultimi giorni, è stata oggetto di diverse vicende: le dimissioni simultanee del presidente e dei dirigenti, le proteste per l’assegnazione dei premio a Roman Polanski, e il forfait di diversi invitati. Il regista, durante la cerimonia, è stato bersaglio di satira anche da parte del presentatore che non ha perso l’occasione per esprimere il suo disappunto.

Roman Polanski (foto Getty Images)

I César sono gli Oscar francesi assegnati sin dal 1976. Alla cerimonia di quest’anno avrebbe dovuto presenziare anche Brad Pitt. L’accademia francese aveva deciso di assegnargli il premio per la carriera. L’attore americano ha dato forfait all’ultimo minuto a causa delle proteste e delle tensioni. Anche altri attori e registri francesi hanno deciso di disertare la manifestazione in segno di protesta. A causa di questa situazione la sicurezza ha scortato i partecipanti all’interno della sala. Durante la premiazione, l’attrice francese Adele Haenel, protagonista del film Ritratto della Giovane in Fiamma, e nuovo volto del movimento Me Too francese, ha lasciato la sala per dimostrare il suo dissenso. Insieme a lei anche la regista del film, Celine Sciamma.

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