Acqua di Giò: analisi olfattiva e costo
Una fragranza che pervade i sensi e mette in evidenza il rapporto uomo natura: Acqua di Giò è questo, ma anche molto altro.
Una fragranza che pervade i sensi e mette in evidenza il rapporto uomo natura: Acqua di Giò è questo, ma anche molto altro.
Era il 1996 quando fece la sua comparsa sul mercato la fragranza, fortemente voluta da Giorgio Armani, Acqua di Giò. Ideata dal prestigioso naso Alberto Morillas, questo profumo si ispira all’isola di Pantelleria, dove Re Giorgio ama trascorrere le vacanze. Fin da subito ha scalato le vetta delle classifiche delle fragranze più amate ed è stato dall’inizio uno dei profumi più acquistati al mondo.
Oggi, a distanza di vent’anni, mantiene il primato di fragranza più venduta all’interno della maison Armani. Un profumo pensato per un uomo a contatto con la natura, libero da costrizioni ed impedimenti. Fresco, leggero ma allo stesso tempo pronto a pervadere tutti i sensi.
A contribuire al successo di questo profumo sono stati, senz’altro, i grandi fotografi che hanno preso parte alle diverse campagne pubblicitarie nel susseguirsi degli anni. Herb Ritts ha aperto la strada venti anni fa, seguito da Peter Lindbergh e Bruce Weber.
Tutto in questa fragranza richiama eleganza e sobrietà. In primis le sfumature presenti nelle note di testa, fresche e acquatiche, atte ad evocare paesaggi marini di cui lo stilista è un grande estimatore. Agrumi, bergamotto, mandarino e limone sprigionano tutta la loro intensità richiamando un dualismo uomo/ natura, mare/terra. La fresia ed ciclamino, delicate e meno invasive, si aprono la strada subito dopo.
Forse, la vera innovazione è stata quella di inserire il coriandolo nel cuore della fragranza. Nota forte, decisa, ma non aggressiva. Individuata per stimolare i sensi trasportando la mente in paesaggi lontani. Ecco poi, che quando si pensa di essere arrivati all’apice, esplodono come una sinfonia le note di legno di cedro, muschio di quercia e patchouli, richiami alla terra ed alla sua natura.
La semplicità è sinonimo di eleganza, basta a se stessa. Motivo per cui anche il packaging ripropone l’idea di essenzialità. Un flacone sobrio, mai mutato negli anni. Una boccetta di vetro satinato trasparente con tappo grigio perla. Anche la custodia rimarca l’idea di semplicità e l’artista francese Fabien Baron riesce egregiamente nell’impresa. Una scatola bianca con su inciso solamente il nome ed il logo del profumo, questa l’idea firmata dal creativo, questa l’arma vincente di Acqua di Giò.
Questo profumo è presente sul mercato in quattro diversi formati: da 30 ml, 50 ml, 100 ml e 200 ml. I prezzi variano dai 45 euro della boccetta più piccola, 55 euro per quella da 50 ml, 80 euro per il formato da 100 ml e 110 euro per la versione maxi.
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