Grace di Monaco, principessa in Dior in mostra a Granville
Esposti non solo abiti dell'heritage, ma foto, profumi e bozzetti che testimoniano la sintonia tra l'attrice e la maison.
Esposti non solo abiti dell'heritage, ma foto, profumi e bozzetti che testimoniano la sintonia tra l'attrice e la maison.
Il 12 novembre di quest’anno avrebbe spento 90 candeline, così il Musée Christian Dior a Granville in Francia dedica a Grace Kelly la mostra Grace di Monaco, principessa in Dior (Grace de Monaco, Princesse en Dior), dal 27 aprile fino al 17 novembre 2019.
Volto amato sopra ogni altro da Alfred Hitchcock, l’attrice ottenne il titolo regale nel 1956 dopo il matrimonio con il principe Ranieri III, con cui rimase legata fino alla tragica scomparsa, a 37 anni, nel 1982, in un tragico incidente stradale.
Icona di stile sin dagli anni a Hollywood (dove vinse un Oscar nel 1955 per La ragazza di campagna di George Seaton), salita al trono monegasco dimostrò da subito una passione particolare per le creazioni di Christian Dior.
Indimenticabile l’abito confezionato per lei dalla Maison in occasione del ballo dato per il suo fidanzamento al Waldorf-Astoria di New York, con cui apparse nel ritratto ufficiale di Yousuf Karsh, l’abito di haute couture Colinette, disegnato dal couturier fondatore per la collezione Autunno-Inverno 1956/57.
Dopo la morte di Christian Dior, Marc Bohan, che divenne direttore creativo della Maison nel settembre 1960, trovò in lei la perfetta incarnazione di un’eleganza distinta, moderna, sobria e raffinata, in simbiosi con la propria visione di Alta Moda. A sua volta, per la principessa, Marc Bohan non era solo un couturier in sintonia con i tempi e con il glamour monegasco, era anche un amico intimo della famiglia.
Nel 1967, la principessa accettò di essere la madrina del marchio Baby Dior, inaugurando la boutique per bambini accompagnata dal direttore creativo. Per tagliare il nastro indossava un abito San Francisco della collezione Autunno-Inverno 1965 disegnato da Marc Bohan per Dior.
Decorò il suo bagno con le bottiglie di profumo della casa e, al Prince’s Palace, ricevette Serge Heftler-Louiche, l’amica d’infanzia di Christian Dior da Granville che era diventata presidente di Christian Dior Parfums.
Con una selezione di circa ottantacinque abiti di un guardaroba accuratamente conservato nel palazzo di Monaco, la mostra, curata da Florence Müller con l’aiuto di Gwenola Fouilleul, offre una doppia visione della principessa: quella di una figura pubblica, nobile e aggraziata nelle sue apparizioni ufficiali, e quella di una donna moderna, moglie e madre impeccabile.
Oltre ai suoi abiti di Haute Couture Dior, una serie di ritratti, fotografie, resoconti dei media, stralci di notizie, idee per le feste del decoratore e costumista teatrale André Levasseur, schizzi, bottiglie di profumo e lettere.
Dai grandi balli ai viaggi ufficiali in tutto il mondo, insieme a eventi artistici e opere caritatevoli, la mostra rivela la capacità della principessa di scegliere sempre abiti adatti all’occasione, con un senso dello spettacolo ereditato dal suo periodo a Hollywood temperato dalle sobrie necessità del suo stato reale.
Tra i pezzi Dior nel suo guardaroba, la sua preferenza per gli abiti da camicia, i vestiti di tweed e gli abiti con tagli puliti e strutturati è evidente. Per la sera prediligeva ricami gioiello così come abiti di vaporoso chiffon e un uso di abbellimenti di piume che lasciavano un’aria di leggerezza e delicatezza nella sua scia. I numerosi abiti stampati o ricamati con fiori ricordano la sua passione personale per la creazione di composizioni floreali e il suo gusto per il giardinaggio.
In occasione della mostra presso il Musée Christian Dior a Granville, in Normandia, esce il libro Grace di Monaco: una principessa in Dior (pubblicato da Rizzoli) che ripercorre la storia dell’amicizia tra la maison e l’attrice preferita di Alfred Hitchcock, scritto da Florence Müller (che è anche la curatrice dell’esposizione) e Frédéric Mitterrand (autore di Grace Kelly Years: Princess of Monaco).
Non solo aneddoti che raccontano l’affinità tra la principessa e Christian Dior prima e Marc Bohan poi, ma anche una selezione di fotografie personali, schizzi e immagini degli abiti che amava indossare.
Articolo originale pubblicato il 17 aprile 2019
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