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A poche ore dal disastroso incendio, è partita la gara di solidarietà con donazioni milionarie per la ricostruzione.
L’incendio della Cattedrale di Notre-Dame delle scorse ore a Parigi sta sconvolgendo milioni di persone in tutto il mondo, ma è già in corso una gara di donazioni per la ricostruzione: dai 100 milioni di euro di Pinault ai 200 della famiglia Arnault, in molti sono pronti a contribuire. Intere parti della nota chiesa francese sono andate distrutte per quello che al momento sembra essere un incendio accidentale partito dal cantiere di ristrutturazione del tetto.
Simbolo della Capitale francese, del Cristianesimo e della cultura europea, la Cattedrale di Notre-Dame ha preso fuoco intorno alle 19 della sera di lunedì 15 aprile 2019. L’incendio divampato nella cattedrale gotica, patrimonio dell’Unesco dal 1991, è durato circa 77 minuti e ha distrutto il tetto e una guglia, crollati in poco tempo, e opere d’arte all’interno.
Così 800 anni di storia sono stati spazzati via, nonostante il tempestivo intervento di oltre 400 vigili del fuoco. Il peggio è stato scongiurato: si temeva il collasso dell’intera struttura, per ora fortunatamente ancora in piedi.
Gli uomini più ricchi di Francia hanno così deciso di offrire il loro generoso sostegno economico per la ricostruzione di Notre-Dame. Inizialmente François-Henri Pinault, amministratore delegato di Kering e di Artemis, e marito dell’attrice Salma Hayek, ha donato 100 milioni di euro. “Questa tragedia colpisce tutti i francesi e di gran lunga, al di là di coloro che sono legati a valori spirituali. Di fronte a una simile tragedia, tutti vogliono far rivivere al più presto questo gioiello del nostro patrimonio“, ha dichiarato nelle scorse ore Pinault.
Subito dopo la famiglia Arnault, a capo del gruppo luxury LVMH, ha “risposto” all’offerta di Pinault offrendo il doppio, 200 milioni di euro. “La famiglia Arnault e il gruppo Lvmh vorrebbero mostrare la loro solidarietà in questo momento di tragedia nazionale. Si associano alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, che è un simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità“. Così si legge nella nota ufficiale di Arnault.
In molti altri nelle prossime ore si uniranno sicuramente a questa gara di solidarietà, mentre i francesi e il mondo piangono un simbolo religioso e culturale che ha attraversato i secoli. I lavori in corso, che potrebbero essere la causa dell’incendio, hanno però anche permesso la messa in salvo di 16 statue in rame, raffiguranti Gesù, i 12 Apostoli e i simboli degli Evangelisti, che erano state spostate solo pochi giorni fa.
Nelle ultime ore sono state rese note altre opere d’arte messe in salvo dalla Cattedrale di Notre-Dame. Il Tesoro è stato messo al sicuro, così come la corona di spine di Gesù, un pezzo di croce di Cristo e un chiodo della crocifissione, di solito esposte proprio durante la Settimana Santa. Infine il rosone settentrionale di Notre Dame, dedicato all’Antico Testamento, sembra non abbia subito grossi danni.
La Cattedrale di Notre-Dame è stata costruita in un luogo di culto, dove era situato in precedenza un tempio dedicato al dio Giove. In seguito era stata edificata la prima chiesa cristiana di Parigi, la Basilica di Saint-Étienne. Nel 1163 il vescovo di Parigi, Maurice de Sully, ordinò la costruzione della Cattedrale di Notre-Dame, terminata solo nel 1345.
La Procura di Parigi ha aperto un’indagine per disastro colposo. Il presidente francese Emmanuel Macron si è subito recato sul posto insieme all’arcivescovo di Parigi. “Abbiamo evitato il peggio grazie al coraggio dei pompieri, abbiamo salvato la struttura, la facciata“, ha detto Macron nelle scorse ore. “La ricostruiremo, tutti insieme, è quello che i francesi si aspettano, che la nostra storia merita“, ha concluso il Presidente.
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